
Il 20 novembre 2024 l’Istat ha pubblicato il report in cui sono presentati i dati relativi agli omicidi volontari – rilevati dalle Forze di Polizia nel corso dell’anno 2023 – inseriti nel database della Direzione centrale della polizia criminale del Ministero dell’Interno. Queste informazioni indicano la relazione, ove esistente e conosciuta, tra la vittima e il suo assassino e permettono di ricostruire le dinamiche degli omicidi di donne, molto diverse rispetto a quelli di uomini.
Nel 2023 si sono verificati 334 omicidi (+3,7% rispetto al 2022): 117 donne e 217 uomini. L’aumento ha riguardato soltanto le vittime di sesso maschile (+10,7% rispetto al 2022), mentre quelle di sesso femminile sono diminuite (-7,1%). I profili di rischio per età hanno andamenti opposti secondo il genere di appartenenza.
Per le donne, in particolare, il rischio di essere uccise cresce con l’età e raggiunge il picco nella classe delle molto anziane, soprattutto per mano di partner o familiari. Questi ultimi spesso motivano l’omicidio con l’idea di mettere fine alle sofferenze della donna o con segnali di squilibrio psicologico: tra le più anziane, questi aspetti rappresentano più della metà dei casi di omicidio (55,5%). Il contesto in cui avvengono gli omicidi è prevalentemente quello familiare/affettivo (81% circa), senza differenze significative per età.
Nel 2023, “liti, futili motivi, rancori personali” sono il primo movente per omicidio (45,5%), il valore più rilevante per le vittime di ambo i sessi (53,1% per gli uomini e 31,6% per le donne); per il sesso femminile, poco meno della metà di queste liti (il 40,1%) va riferita a un contesto familiare affettivo.
Tra le motivazioni degli omicidi seguono i “motivi passionali”, che riguardano il 12% circa delle vittime. Nel caso delle vittime di sesso femminile la percentuale sale al 27,4%, e al 60% se si considera la fascia 35-44 anni.
Per le donne si conferma un quadro stabile in cui le morti violente avvengono soprattutto nell’ambito della coppia.
Nel 2023 è pari allo 0,21 per 100mila donne il tasso delle donne uccise da un partner o un ex partner – coniuge, convivente, fidanzato o amante –, del tutto simile a quello registrato nel 2022 (0,20).
Per gli uomini, lo stesso tasso è pari a 0,02 per 100mila uomini.
In particolare, sono i partner con cui la donna ha una relazione al momento della morte (coniugi, conviventi, fidanzati) a compiere il maggior numero degli omicidi nella coppia (il 41%), mentre gli ex partner (ex coniugi, ex conviventi, ex fidanzati) sono il 12,8%.
Il rischio di essere uccise da un partner, infine, non varia in base all’età (a partire dai 18 anni).