
Nel Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) 2022, pubblicato dall’Istat lo scorso aprile, al capitolo 7 – dedicato alla Sicurezza – si parla anche di femminicidi.
Più esattamente, si legge che nel marzo del 2022 la 53a sessione della Statistical Commission ha approvato lo Statistical framework for measuring the gender-related killing of women and girls (also referred to as “femicide/feminicide”). In questo ambito vengono definiti omicidi di genere – comunemente detti femminicidi – quelli che riguardano l’uccisione di una donna in quanto donna. Le variabili necessarie per identificare un femminicidio sono molte e riguardano sia la vittima sia l’autore, sia il contesto della violenza.
Dal punto di vista statistico, nella definizione rientrano tre tipologie di gender-related killing: gli omicidi di donne da parte del partner; gli omicidi di donne da parte di un parente; gli omicidi di donne da parte di una persona conosciuta o sconosciuta, che avvengano attraverso un modus operandi legato alla motivazione di genere o in un contesto a essa legato.
Vi sono inoltre informazioni riferite a specifiche condizioni: se la vittima aveva subìto altre violenze da parte dell’autore dell’omicidio o forme di sfruttamento illecito (per esempio, tratta di persone, lavoro forzato o schiavitù); se si trovava in una situazione in cui è stata rapita o privata illegalmente della libertà; se lavorava nell’industria del sesso; se vi è stata violenza sessuale contro di lei prima e/o dopo l’uccisione; se vi era una differenza di posizione gerarchica rispetto a chi l’ha uccisa; se il suo corpo ha subìto mutilazioni o è stato abbandonato in uno spazio pubblico; se la motivazione dell’omicidio costituiva un crimine d’odio di genere (cioè se vi era un pregiudizio specifico nei confronti delle donne).
Nel Rapporto si evidenzia che tutte queste informazioni non sono attualmente disponibili in Italia; si potranno rilevare soltanto in futuro, grazie alla collaborazione inter-istituzionale con il Ministero dell’Interno, rinforzata dalle richieste della Legge 53/20222 che obbliga l’Italia a misurare la violenza di genere.
Tuttavia, è già possibile delineare un primo quadro: nel 2021 sono state 70 le donne uccise nell’ambito della coppia, dal partner o da un ex partner; 30 le donne uccise da un altro parente; sono invece 4 quelle uccise da conoscenti in ambito affettivo o relazionale. In totale, 104 femminicidi presunti, su 119 omicidi con una vittima donna. Tra le restanti 15 vittime donne, ne figurano due con più di 65 anni che hanno subìto una rapina da parte di sconosciuti; altre 2 sono state uccise da conoscenti per problemi di vicinato o altri motivi, mentre le rimanenti 11 sono state uccise da sconosciuti con diversi moventi. Per questi 15 casi, solo un maggiore dettaglio di informazioni permetterebbe di accertare se vi sia stata una motivazione di genere. Sulla base della stessa analisi, i presunti femminicidi sono stati 101 nel 2019 e 106 nel 2020.