
Il 24 novembre 2023 l’Istat ha pubblicato un report in cui sono presentati i dati relativi agli omicidi volontari – rilevati dalle Forze di Polizia nel corso dell’anno 2022 – inseriti nel database della Direzione centrale della polizia criminale del Ministero dell’Interno. Queste informazioni indicano la relazione, ove esistente e conosciuta, tra la vittima dell’omicidio e il suo assassino e permettono di ricostruire le dinamiche degli omicidi di donne, molto diverse rispetto a quelli di uomini.
Nel 2022 si sono verificati 322 omicidi (+6,2% rispetto al 2021): 126 donne e 196 uomini. È cresciuto il numero di uomini uccisi da sconosciuti e di donne uccise da parenti. Il numero di omicidi commessi in Italia, pur essendo aumentato nel 2022 rispetto all’anno precedente, è comunque basso se confrontato con quelli degli altri Paesi dell’Unione europea.
Per gli uomini sono più a rischio le età giovanili, mentre per le donne il rischio cresce con l’età ed è massimo per le fasce più anziane. Quest’ultimo aspetto può essere almeno parzialmente spiegato con la presenza di un elevato numero di donne uccise in età molto avanzata da persone loro legate (in genere i partner), con il fine dichiarato di porre fine a diverse tipologie di situazioni critiche. Va sottolineato, invece, che nessun uomo è stato ucciso dalla propria compagna per questi motivi.
Nei casi in cui si è scoperto l’autore, il 92,7% delle donne è stato vittima di un uomo, mentre il 94,4% degli uomini è stato vittima di un altro uomo. Per 37 dei 322 omicidi commessi nell’anno 2022 (l’11,5%), non è stato ancora possibile individuare un autore presunto. Soltanto tre hanno per vittima una donna: dal momento che le donne vengono uccise per lo più in ambito familiare e di coppia – con conseguente restrizione del campo delle indagini a una cerchia più limitata di sospetti –, le probabilità di scoprire l’assassino sono maggiori.
Nel 2022, “liti, futili motivi, rancori personali” sono stati il primo movente per omicidio (45,3%), il valore più rilevante per le vittime di ambo i sessi (53,1% per gli uomini e 33,3% per le donne). Seguono i “motivi economici”, che costituiscono il 14% del totale, con un peso decisamente maggiore tra le vittime maschili (17,9% degli omicidi di uomini e 7,9% di quelli di donne). Viene attribuito a uno stato di “follia” dell’autore una parte non indifferente degli omicidi (11,2% del totale), con un peso molto più rilevante nel caso di vittime donne (18,3% contro 6,6% degli uomini), e lo stesso succede quando il motivo è quello “passionale” (16,7% contro 4,6%).
Per le donne si conferma un quadro stabile in cui le morti violente avvengono soprattutto nell’ambito della coppia. In totale, si è stimato un numero di 106 femminicidi (uccisione di una donna in quanto donna) su 126 omicidi con una vittima donna: gli omicidi di genere rappresentano l’84,1% degli omicidi di donne. Sono 61 le donne uccise da un partner o un ex partner, tutti di sesso maschile.