Pubblicato su Oggi n.26 del 05.07.18

Cara Michelle,
ho letto della morte di quei due ragazzi a Melzo. Sembra che avessero un rapporto troppo intenso, l’hanno definito quasi “morboso”. Ma come si fa a capire se il rapporto tra due persone non è sano e può portare a tragedie?
Silvia

Cara Silvia, uno dei concetti sui quali insistiamo spesso nell’ambito delle attività di sensibilizzazione portate avanti da Doppia Difesa è proprio l’importanza di tenere sempre alta la guardia. Senza creare allarmismi inutili, bisogna però ricordare che sottovalutare i cosiddetti campanelli d’allarme (molestie, abusi, minacce, per non parlare di maltrattamenti e violenze) è pericolosissimo: nessuno è in grado di prevedere certe escalation di aggressività, il cui esito può essere tragico. Credo che oggi, in linea di massima, le donne – anche le più giovani – siano mediamente più prudenti. Eppure, continuiamo a leggere sui giornali di donne uccise dagli ex compagni ai quali avevano concesso – magari dietro continue insistenze – un ultimo appuntamento. Il problema è che, tranne che in casi particolarmente sospetti, spesso non si riesce a considerare davvero pericolosa una persona che abbiamo amato; e, più in generale, si tende a credere (ahimè, sbagliando!) che le cose brutte succedano sempre agli altri e mai a noi. Anche perché chi ha lasciato un fidanzato, e magari si sente in colpa, può far fatica a dire di no cinque, dieci, venti volte se lui chiede di rivedersi per l’ennesimo chiarimento. Dunque, suggerisco di tenere gli occhi sempre aperti; anche mentre il rapporto è in corso, soprattutto in presenza di comportamenti magari non apertamente aggressivi ma di fatto tendenti a isolare dalla famiglia o dalle amicizie, o a minare la fiducia in se stesse e l’autostima. Ci sono uomini talmente ossessionati dalla loro fragilità e dalla loro pochezza che semplicemente non reggono il confronto con una donna più in gamba di loro: magari all’inizio ne sono attratti, ma alla lunga cercano in tutti i modi di controllarla, sminuirla e sovrastarla per sentirsi più forti e per affermare il proprio dominio – con pressioni, accuse, ricatti, o anche con le botte. Non penso che esista un “metodo” per capire se un rapporto è malsano, di sicuro però – al di là di fenomeni vistosi come tossicodipendenza, maltrattamenti ecc. – esercitando l’intelligenza, la sensibilità e lo spirito critico si capiscono tante cose: non sempre ci si riesce, quando si è molto coinvolti in una storia, e per questo dovremmo riflettere sui consigli e sulle osservazioni di familiari e amici di cui ci fidiamo, anche quando ci mettono in crisi.

Michelle Hunziker

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