Il 4 settembre 2024 l’Istat ha pubblicato una serie di tavole di dati sulla violenza. I dati si riferiscono al primo e al secondo trimestre del 2024: sono comparati con i corrispondenti trimestri del 2023 e relativi alle chiamate di utenti del numero di pubblica utilità 1522 e di vittime di violenza che si rivolgono a questo servizio. 

Per quanto riguarda la forma di violenza subita, dalle tavole si evince che – in continuità con il 2023 e in aumento rispetto ai due trimestri di riferimento – per circa la metà delle vittime il tipo di violenza subita è quella fisica (39,8% nel primo trimestre e 42,9% nel secondo), seguita da quella psicologica (rispettivamente, 37,9% e 36,7%). Osservando il totale delle violenze subite, oltre alle violenze fisiche e psicologiche, le forme più diffuse sono le minacce e gli atti persecutori. 

Più della metà delle vittime (55,8% nel primo trimestre e 60,7% nel secondo trimestre) dichiara di aver subìto violenza per anni; con effetti molto pesanti: il 58,2% di loro (analisi complessiva sui due trimestri del 2024) prova ansia e si trova in un grave stato di soggezione. 

Per quanto riguarda invece il luogo dove avviene la violenza, nei due trimestri del 2024 rimane pressoché costante la percentuale di vittime (74,3%) che indica la casa. Questo conferma l’elevata percentuale dei casi di violenza assistita: nei due trimestri considerati, oltre la metà delle vittime rispondenti (57,3%) aveva figli, e di queste il 31,5% aveva figli minori; la percentuale di vittime che dichiara che i propri figli hanno assistito e subìto la violenza è del 18,9%, mentre nel 32,3% dei casi i figli vi hanno solo assistito. Si evidenzia inoltre come la violenza assistita generi inquietudine (1211 i casi nei due trimestri del 2024), ma anche aggressività, paure e ipermaturità. E ancora: il fatto che la violenza avvenga in famiglia spiega anche la prevalenza delle figure del partner o ex partner come principali autori della violenza. 

Tavole Istat, pubblicate il 4 settembre 2024.

CONDIVIDI: