
Il 22 novembre l’Istat ha pubblicato dati provvisori (suscettibili di revisioni) relativi al periodo maggio-luglio 2023 dell’Indagine sugli stereotipi sui ruoli di genere e l’immagine sociale della violenza. Le stime definitive saranno rese disponibili a conclusione dell’Indagine, attualmente ancora in corso.
Dai dati finora raccolti emerge che, con riguardo ai ruoli di genere, gli stereotipi più comuni sono: “gli uomini sono meno adatti delle donne a occuparsi delle faccende domestiche” (21,4%), “una donna per essere completa deve avere dei figli” (20,9%), “per l’uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro” (20,4%), “è compito delle madri seguire i figli e occuparsi delle loro esigenze quotidiane” (20,2%), “è soprattutto l’uomo che deve provvedere alle necessità economiche della famiglia” (17,2%).
Rispetto al 2018, tutti gli stereotipi sui ruoli di genere rilevati sono diminuiti, in particolare nelle opinioni delle donne.
Dall’indagine sugli atteggiamenti verso la violenza sessuale emerge che: il 39,3% degli uomini ritiene che una donna sia in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole, contro il 29,7% delle donne; un uomo su cinque (19,7%) pensa che le donne possano provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire rispetto al 14,6% delle donne. Coincidono, invece, le opinioni di uomini e donne riguardo alla responsabilità attribuita alla donna in alcune circostanze: circa l’11% ritiene che una donna vittima di violenza sessuale quando è ubriaca o sotto l’effetto di droghe sia almeno in parte responsabile; circa il 10% ritiene che se una donna accetta un invito da un uomo dopo una festa e viene stuprata sia anche colpa sua.