
L’8 marzo 2024 l’Istat ha pubblicato tavole di dati, riguardanti i quattro trimestri del 2023, relativi alle chiamate fatte al numero di pubblica utilità 1522 contro la violenza di genere e lo stalking.
Da queste tavole emergono tra l’altro informazioni sulla violenza assistita, ovvero la violenza cui assistono i minori, e sulle denunce delle vittime.
La violenza riportata al 1522 è prevalentemente di tipo domestico – nei quattro trimestri del 2023, il 69,2% dei rispondenti dichiara che il luogo della violenza è la propria casa – e questo spiega l’elevata percentuale dei casi di violenza assistita.
Infatti, nei quattro trimestri considerati, oltre la metà delle vittime rispondenti (56%) ha figli, e il 30,4% di loro dichiara di avere figli minori. Nel quarto trimestre di riferimento, il 71,7% delle vittime dichiara che i figli hanno assistito alla violenza e nel 28,3% dei casi l’hanno anche subita.
“La violenza assistita,” si legge nella pubblicazione, “genera reazioni di inquietudine (2162 casi nei quattro trimestri considerati) ma anche aggressività, paure e ipermaturità che, come la letteratura dimostra, costituiscono adverse child experiences che impatteranno seriamente nello sviluppo psicologico, sociale e fisico degli stessi nella loro età adulta.” Il fatto che la violenza avvenga in famiglia spiega anche la prevalenza delle figure del partner o dell’ex partner come principali autori della violenza.
Altra indicazione che si ricava dai dati del 1522 riguarda il fenomeno dell’under-reporting: la maggior parte delle vittime (65,5%) che si rivolgono al servizio non denuncia la violenza subita alle autorità competenti. Prendendo in considerazione tutti i trimestri, emerge dai dati una persistente resistenza a denunciare: il 58,4% delle vittime dichiara infatti di non denunciare anche se subisce violenza da anni.