#SiamoTuttiUnici - Doppia Difesa

CAMPAGNA

#SiamoTuttiUnici

Campagna sociale 25 novembre 2019

L’abitudine di etichettare genera pregiudizi, discriminazione e violenza: andiamo oltre gli stereotipi!

I dati sulla violenza contro le donne resi noti in occasione del 25 novembre 2019, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, non sono affatto incoraggianti. Secondo quanto emerge dal Rapporto della Polizia di Stato, nell’82 per cento dei casi chi commette violenza su una donna “ha le chiavi di casa”. Inoltre, nel solo mese di marzo 2019, in media ogni 15 minuti è stata registrata una vittima di violenza di genere di sesso femminile.

Spesso, alla base di queste violenze ci sono discriminazioni verso il genere femminile che ci portiamo dietro da decenni, legate a stereotipi che viziano pesantemente il modo di concepire i rapporti tra i sessi.
Ad esempio – secondo quanto emerge da un Rapporto Istat –, oltre il 77 per cento degli intervistati ritiene che alcuni uomini sono violenti con le compagne/mogli perché le donne sono considerate oggetti di proprietà.
“Donna che ride ti ha detto di sì”, “Le donne sono deboli”, “All’uomo la spada, alla donna il mestolo” ecc. sono modi di dire diffusissimi e dimostrano una concezione stereotipata della donna come essere inferiore.
Proprio con l’obiettivo di combattere questi stereotipi è nata la campagna sociale #SiamoTuttiUnici.
Con #SiamoTuttiUnici si vuole inoltre sottolineare che certi luoghi comuni legati ai ruoli si instillano già nei più piccoli. Dalle bambine ci si aspetta che siano dolci, sensibili, carine; dai bambini che siano impavidi, che sappiano difendersi, che non piangano mai. Gli stereotipi non sono qualcosa di innato, biologico o naturale, ma sono trasmessi dalla famiglia, dalla scuola, dai media, dai libri, dai giochi, dalle canzoni: sono insomma prodotti culturali. Si pensi per esempio alla rigida distinzione tra “giochi da maschi” (camion, trattori, soldatini, costruzioni) e “giochi da femmine” (pentolini, bambole, ferri da stiro, scatole per creare gioielli), quasi inevitabilmente destinata a produrre una distinzione altrettanto rigida, in futuro, nel mondo del lavoro. È fondamentale, invece, favorire già nei più piccoli lo sviluppo di una cultura della parità di genere: “anche” un uomo può stirare, “anche” una donna può guidare un trattore.

 

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