
Lo scorso 1° febbraio è stato presentato a Bologna, presso Zanhotel Europa, il progetto BINARIO UNO “In viaggio contro la violenza”, iniziativa promossa da UGL Ferrovieri Emilia-Romagna, che ha chiamato a contribuire, secondo le rispettive attività istituzionali, enti quali Caracò, Fondazione Doppia Difesa Onlus e Edela.
Un viaggio in treno come simbolo del percorso che porterà ragazze e ragazzi ad acquisire la consapevolezza che soltanto la cultura del rispetto di sé e dell’altro può arginare la violenza. Un treno che partirà dal Piazzale Ovest di Bologna il 19 aprile 2024 con destinazione Genova, attraversando 5 città (Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza). A bordo, 5 classi. Gli studenti partiranno per questo viaggio con valigie piene di storie di coraggio e riscatto, ma anche di strumenti per riconoscere la violenza e di desiderio di cambiamento. Queste valigie saranno state preparate in aula con l’ausilio di docenti e professionisti qualificati. La meta da raggiungere è superare stereotipi e discriminazioni alla base della violenza sulle donne, costruendo relazioni interpersonali basate sull’attenzione per il prossimo, l’altra/altro.
Binario Uno, “In viaggio contro la violenza”, punterà i riflettori sull’importanza dei giovani e sulla necessità di coinvolgerli nella costruzione di un futuro migliore. Bisogna instillare e rinsaldare in loro i valori del rispetto reciproco, dell’attenzione e della considerazione per gli altri e dell’inclusività, rendendoli consapevoli del fatto che anche le più piccole azioni quotidiane possono migliorare le relazioni interpersonali e sociali. Durante il percorso di preparazione in classe e il viaggio finale in treno, le ragazze e i ragazzi cresceranno condividendo questi valori.
Purtroppo, i dati più recenti forniti dall’Istat (2023) indicano un aumento della percentuale di donne tra i 18-24 anni e di giovanissime – di età inferiore ai 17 anni –, che hanno subìto violenza: nella maggior parte dei casi si è trattato di violenza psicologica, seguita da minacce, violenza fisica, violenza economica e violenza sessuale. Quasi sempre, la violenza è stata commessa da qualcuno con cui la vittima aveva, o aveva avuto, una relazione sentimentale.
L’analisi dei dati registrati nel 2022 e nei primi sette mesi del 2023 ci dice inoltre che a subire atti di violenza sessuale è stata in circa il 30 per cento dei casi una vittima minorenne; e che la maggior parte delle vittime minorenni è stata aggredita da coetanei (Ministero dell’Interno, 2023).
Lo scopo di Binario Uno, “In viaggio contro la violenza”, è contribuire alla costruzione di una cultura del rispetto e della parità di genere, gettando un seme che possa germogliare sotto forma di una generazione che ripudia ogni forma di violenza. Una generazione che sperabilmente darà
concretezza al desiderio di un cambiamento autentico, nel presente e nel futuro. Alla presentazione del 1° febbraio era presente, per Doppia Difesa, l’avvocato Claudia Sorrenti che ha evidenziato come “La Convenzione di Istanbul riconosce la violenza contro le donne come una
manifestazione dei rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi. Sottolinea inoltre come il raggiungimento dell’uguaglianza di genere de jure e de facto sia un elemento chiave per prevenire la violenza, attraverso l’adozione di misure necessarie per promuovere i cambiamenti nei comportamenti
socio-culturali delle donne e degli uomini, al fine di eliminare pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altra pratica basata sull’idea dell’inferiorità della donna o su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini”.
“Il progetto Binario Uno “In viaggio contro la violenza”, ha proseguito l’avvocato, “si inserisce a pieno titolo in questo contesto, coniugando tutti gli elementi richiesti – istruzione, rappresentazione, condivisione – e con l’obiettivo di pervenire a un reale cambiamento culturale attraverso un percorso di conoscenza e consapevolezza”.
“Binario Uno è una bella e importante iniziativa” – ha commentato Alessandro Tullio, amministratore delegato di Trenitalia Tper – “e ci piace pensare che il nostro treno trasporterà, insieme ai protagonisti del progetto, anche valori importanti come il contrasto alla violenza, in particolare quella di genere. Quest’anno Trenitalia Tper supererà i 1500 dipendenti (il 40 per cento donne) e fin dalla sua nascita, quattro anni fa, ha puntato sull’ascolto per valorizzare e fidelizzare le proprie Persone. La presenza femminile sale fino al 50 per cento tra le figure di staff e al 45 per cento tra quelle di front line. Proprio il settore di front line – capitreno e assistenti alla clientela – è quello dove più di frequente è necessario gestire situazioni complesse e anche
episodi di aggressività, più gravi quando rivolti al personale femminile. Alle azioni di prevenzione e contrasto del fenomeno, già messe in atto da Trenitalia Tper, si è appena aggiunta l’introduzione di bodycam che il personale potrà attivare in caso di situazioni potenzialmente critiche. Il progetto, realizzato con la fattiva collaborazione delle organizzazioni sindacali, vedrà inizialmente coinvolti un numero limitato di capitreno per la sperimentazione su base volontaria, con l’obiettivo di estenderlo e garantire condizioni di lavoro sempre migliori al nostro personale.”