dal Corriere della sera del 12 marzo 2025

L’obiettivo è impedire che vengano distrutte prove a carico di chi è accusato di femminicidio. Il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge della senatrice della Lega Giulia Bongiorno che introduce nei confronti del coniuge, parente o partner «la pena accessoria della decadenza dall’esercizio a disporre delle spoglie della vittima in seguito a condanna o applicazione della pena su richiesta delle parti». Agli stessi soggetti è preclusa la possibilità di esercitare il diritto «in tema di tumulazione, inumazione o cremazione del cadavere nelle more del giudizio». Il divieto di cremazione del cadavere vale «sino al passaggio in giudicato della sentenza di condanna o sino alla sentenza di proscioglimento».
Si applica anche per altri reati come i maltrattamenti in famiglia con morte della persona offesa, l’omicidio doloso , alcuni casi di infanticidio, l’istigazione al suicidio, e l’abbandono di minori o incapaci, se ne è derivata la morte. Il testo passa ora alla Camera. «Esprimo grande soddisfazione – dice Giulia Bongiorno -.
Spesso l’autore di un delitto può sfruttare le norme esistenti per far cremare il corpo della sua vittima. In questo modo, però, si disperdono prove essenziali, perché anche a distanza di anni si possono fare accertamenti sui cadaveri. Intollerabile che il soggetto iscritto nelle notizie di reato abbia quindi la possibilità di far scomparire tracce presenti sul corpo della donna».
Interviene anche la ministra della Famiglia Eugenia Roccella: «Oltre a essere un importante strumento contro l’inquinamento delle prove, è una norma di civiltà chce impedisce un’ulteriore sofferenza per chi rimane e in particolare per gli eventuali figli».

FEMMINICIDI, LE SPOGLIE DELLE VITTIME FUORI DALLA DISPONIBILITÀ DEGLI IMPUTATI

da La Stampa del 12 marzo 2025

L’imputato per la morte della propria moglie o compagna non potrà più decidere su seppellimento o cremazione della vittima, per non cancellare o compromettere possibili future prove.
Il divieto vale fino al passaggio in giudicato della sentenza di condanna, ovvero sino alla pronuncia della sentenza di proscioglimento. Il Senato ha approvato all’unanimità il ddl in materia di spoglie mortali che modifica il codice penale e il regolamento di polizia mortuaria. Il provvedimento porta la firma della senatrice della Lega Giulia Bongiorno e vale per questi delitti: maltrattamenti in famiglia da cui deriva la morte della persona offesa, omicidio doloso, infanticidio in condizioni di abbandono materiale e morale, istigazione al suicidio, omicidio preterintenzionale e abbandono di persone minori o incapaci, se dal fatto sia derivata la morte.

VITTIME, SPOGLIE PROTETTE

da Italia Oggi del 12 marzo 2025

Ok del Senato in prima lettura e all’unanimità al ddl che introduce nei confronti del partner colpevole di femminicidio la pena accessoria della decadenza dall’esercizio di ogni diritto e facoltà in tema di disposizione delle spoglie mortali della vittima. “Spesso l’autore di un delitto può sfruttare le norme esistenti per far cremare il corpo della vittima. In questo modo, però, si disperdono prove essenziali, perché anche a distanza di anni si possono fare accertamenti sui cadaveri. Intollerabile che il soggetto iscritto nelle notizie di reato abbia quindi la possibilità di far scomparire tracce presenti sul corpo della donna avvalendosi dei diritti in materia di disposizione delle spoglie”, ha commentato la senatrice della Lega, Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia a Palazzo Madama, prima firmataria del ddl. Il ddl con le “Modifiche al codice penale e al regolamento di polizia mortuaria, di cui al decreto del presidente della Repubblica 10 settembre 1990, n 285, in materia di disposizioni delle spoglie mortali delle vittime di omicidio” impedisce che familiari, coniugi o partner delle vittime, pur se indagati o condannati per questo genere di reati (nella casistica dei femminicidi familiari e partner sono molto di frequente responsabili dell’assassinio), possano conservare appieno i diritti sulle spoglie delle vittime cui erano legati. Il provvedimento passa ora alla Camera. Si dispone comunque il divieto di cremazione del cadavere sino al passaggio in giudicato della sentenza di condanna che abbia definito il procedimento ovvero sino alla pronuncia della sentenza di proscioglimento.

APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE SULLE SPOGLIE DELLE VITTIME DI FEMMINICIDIO

Il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge di Giulia Buongiorno (Lega) che impedisce all’imputato dell’omicidio della propria compagna di disporne delle spoglie mortali.

I voti favorevoli sono stati 107 . Il testo mira ad impedire che l’imputato, facendo cremare le spoglie della vittima, possa distruggere una prova. La pdl prevede che l’indagato non possa decidere inumazione o cremazione “dall’iscrizione nel registro degli indagati e fino al passaggio in giudicato della sentenza di assoluzione”.

Tale divieto in caso di condanna diventa una pena accessoria.

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