
Il 31 maggio 2024 il Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione centrale della polizia criminale, Servizio Analisi Criminale, ha pubblicato uno studio che analizza il coinvolgimento dei giovani nel fenomeno della violenza di genere.
“Le vittime e gli autori della violenza di genere sono solo, o in massima parte, gli adulti? Oppure il fenomeno colpisce, più o meno diffusamente, anche i minori e i giovani fino al 34° anno d’età?”
L’indagine riferita all’età di vittime e autori ha riguardato sia i cosiddetti reati spia/sentinella (atti persecutori, maltrattamenti contro familiari e conviventi, violenze sessuali – delitti ritenuti possibili indicatori di una violenza di genere, in quanto verosimile espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una persona in quanto donna) sia alcune fattispecie delittuose introdotte con la Legge n. 69 del 19 luglio 2019, cosiddetta Codice rosso, sia gli omicidi volontari; i dati riguardano il quadriennio 2020-2023.
Per gli omicidi volontari con vittime donne e riferiti alle uccisioni in ambito familiare/affettivo, è emerso innanzitutto che l’incidenza delle vittime di genere femminile resta costantemente elevata, superando, per tre dei quattro anni, la soglia del 65%: la maggioranza delle vittime appartiene alla “macrofascia” d’età 18-34 anni. Nella grande maggioranza dei casi queste giovani donne trovano la morte per mano del partner o dell’ex partner, mentre nel 2023 bambine e ragazze da 0 a 17 anni risultano uccise, nella totalità dei casi, dai genitori.
Per le altre fattispecie di reato, altrettanto significativa è la percentuale delle donne sul totale delle vittime: per il 2023, è pari al 76% per le violenze sessuali e al 73% per le violenze sessuali di gruppo; per gli atti persecutori e i maltrattamenti contro familiari e conviventi il dato si attesta su un significativo 34%; si è invece registrato il 100% per la costrizione e induzione al matrimonio e il 67% per la diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti (c.d. revenge porn).
Anche per questi reati è stata considerata l’età delle vittime e degli autori, e la lettura dei dati impone la massima attenzione alle nuove generazioni. Giovani e giovanissimi appaiono certamente coinvolti: in molti casi, è bassa non solo l’età delle vittime, ma anche quella degli autori.
L’esempio più drammatico è costituito dalle violenze sessuali.
Esaminando le vittime donne di violenza sessuale, declinata in tutte le sue forme, quelle di età compresa tra 0 e 34 anni costituiscono il 76% del totale nel 2023. Emerge, tra le giovani vittime, una netta prevalenza di quelle di età tra i 18 e i 24 anni (36%). Significativa è la crescita delle vittime minori, tra i 14 e i 17 anni: dal 24% del 2020 si sale al 28% nel 2021 e ci si attesta sul 27% nel biennio successivo.
Passando all’esame dei presunti autori noti, quelli di età compresa tra 14 e 34 anni costituiscono il 36% del totale nel 2023. Analizzando tale componente, i giovani autori (14-34 anni) sono prevalentemente di sesso maschile (99%); preponderante è la fascia 25-34 anni, con oltre il 50%; quella 14-17 anni supera comunque il 10%.
Un approfondimento ulteriore dello studio riguarda la violenza sessuale di gruppo: nel 2023, le vittime di sesso femminile di età compresa tra 0 e 34 anni costituiscono il 73% del totale.
È preponderante la fascia d’età delle vittime compresa tra i 18 e i 24 anni, con il 47% del totale nel 2023, rispetto al 44% del passato. Rilevante il trend di incremento della fascia d’età più bassa, con vittime di età fino a 13 anni che raggiungono nel 2023 il 10% (contro il 4% del passato).
Passando all’esame dei presunti autori noti, nel 2023 il 65% di loro ha meno di 35 anni: di questi, circa il 25% sono minorenni (14-17 anni), mentre circa un ulteriore 50% rientra nella comunque giovane fascia d’età 18-24 anni. I giovani autori (14-34 anni) sono prevalentemente di sesso maschile (98%).