“Mi chiamo Angela. Ho 40 anni e sono laureata in Sociologia. Sono divorziata e ho un figlio.
Dopo la separazione da mio marito, avvenuta nel 2005 e frutto di una enorme violenza psicologica, ho conosciuto altri uomini cercando l’amore. Queste storie prima o poi finivano tutte… Dicono che sono una donna che ama troppo chi non se lo merita, perché penso di valere poco…
Ma il mio vero incubo è cominciato nel 2012, quando ho conosciuto il predatore della mia psiche più pericoloso. Avevo 35 anni. Mi ha agganciata su Facebook. Avevo bisogno di un po’ di conforto spirituale. I sensi di colpa e la chiusura mentale della mia isola mi hanno fatta sempre sentire una diversa, una da stigmatizzare. Una da additare. Cercavo redenzione e ho trovato la condanna.
Ho incontrato un essere che mi ha detto di aspettarmi da sempre. Io gli ho raccontato di tutti i miei problemi, delle mie preoccupazioni, di quanto mi criticavano… Gli ho servito tutto su un piatto d’argento. E lui mi ha divorato l’anima.
Ha rubato i miei sogni, la mia vita, la mia professione.
Mi chiamava amore… Ci saremmo dovuti sposare. Ma così non è stato.
NON so più cosa fare per continuare a vivere e riprendermi la mia dignità calpestata… Vorrei ricominciare a vivere, ma sento un peso troppo grande dentro me. Aiutatemi…”

È stato con questa e-mail che ho deciso di raccontare il mio dramma a Doppia Difesa. Sentivo che solo loro avrebbero potuto comprendere la gravità di quanto mi era accaduto e avrebbero potuto aiutarmi davvero.
E così è accaduto, grazie alle telefonate di sostegno psicologico del dottor Gibilisco.
Poche parole, ma chiare e dirette; parole utili e curative, che hanno saputo darmi la forza di ripartire, di ricominciare e di ricostruire.
Quelle parole sono state per me lo sprone quotidiano; giorno dopo giorno, ho ripreso coraggio, ho ricominciato a credere nelle mie capacità, ho ritrovato la fiducia negli esseri umani.
Ho ripreso anche a fare volontariato, a occuparmi degli altri, a studiare. Sono ripartita in tutti gli ambiti della mia vita. Dopo tanto tempo, mi sono riconosciuta come una bella donna; anzi, ho scoperto aspetti di me ancora sconosciuti e ne ho approfonditi altri.
Ma soprattutto, dopo tanti anni ho avuto il coraggio di raccontare questa esperienza devastante, sperando di incoraggiare altre donne a uscire dal silenzio e a denunciare, a credere che trovare aiuto è possibile. Grazie a Doppia Difesa, una realtà solida e affidabile per tutte noi.

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