Nella redazione di questo caso, i nomi utilizzati sono di fantasia.

«Su consiglio di una mia amica, circa un anno fa mi sono rivolta a Doppia Difesa e subito dopo sono stata contattata dall’avvocato Bongiorno accedendo immediatamente all’assistenza legale offerta dalla Fondazione. Ero disperata. Il primo sorriso l’ho incontrato in sede, dove non mi sono mai sentita giudicata.

Mio marito è stato arrestato ed allontanato da casa. C’è un procedimento in corso. Non è facile, ma non sono più da sola, quindi lo affronto con serenità. Se non avessi avuto il supporto provvidenziale di Doppia Difesa non ce l’avrei mai fatta, non solo perché ero del tutto priva di mezzi economici ma anche perché ero fragilissima dal punto di vista emotivo e psicologico. A distanza di un anno dal mio primo incontro con la Fondazione Doppia Difesa posso testimoniare quanto questa sia stata fondamentale in quella che oggi posso chiamare “LA MIA NUOVA VITA”.

Da un’esperienza di dolore e sofferenza, passata attraverso grandi umiliazioni e momenti di grande vulnerabilità, con il contributo della Fondazione sono arrivata a riconquistare i miei spazi, mi è stata data l’opportunità di tornare ad essere libera e consapevole, di tornare a sorridere per le piccole cose, a godere delle amicizie perdute a causa di una relazione d’amore malata, segnata da anni di violenza fisica e psicologica quotidiana. Quella di rivolgermi alla Fondazione Doppia Difesa è stata forse la scelta più importante e soprattutto necessaria della mia vita.

Vorrei dire a coloro che fanno i conti con la violenza da parte degli uomini, che hanno amato e sposato, di farsi coraggio, di non sentirsi mai sfiduciate. Si può voltare pagina e ricominciare».

CONDIVIDI: