Nella redazione di questo caso, i nomi utilizzati sono di fantasia e la storia ha subito le modifiche utili a garantire la non riconoscibilità delle persone coinvolte.

Rossella si rivolge a Doppia Difesa nel marzo 2015. Contatta la Fondazione con un’e-mail nella quale racconta la sua preoccupazione per il rapporto conflittuale con Roberto, ex marito, che la minaccia di portarle via il figlio affidato a entrambi, con collocamento presso di lei. Roberto sostiene di poter provare che la ex moglie non sia una buona madre. Rossella è angosciata e richiede una consulenza psicologica per parlare del suo problema. Dopo pochi giorni, Rossella ha il suo primo incontro con una psicologa di Doppia Difesa.

Rosella è una donna di 43 anni, curata nell’aspetto, gentile, forse un po’ timida. Grazie a un buon lavoro, può mantenere il figlio Luca di 12 anni senza l’aiuto del suo ex marito che non ha mai contribuito alle spese definite dal giudice in sede di separazione legale. Rossella esprime subito la sua angoscia, teme che Roberto possa essere disposto a tutto pur di farle pagare la sua decisione di separarsi per sottrarsi alla violenza psicologica, sfociata raramente in violenza fisica, ma non per questo meno umiliante. Teme che lui le porti via il bambino. Questo è il suo punto debole, e Roberto lo sa. La donna che lui ha conosciuto quando erano ragazzi, che ha sempre abbassato la testa e che non era consapevole di sé, ha osato andarsene, lasciandolo da solo con la sua prepotenza e incapacità di confrontarsi con una donna senza sopraffarla. Roberto è descritto come un padre disattento alle esigenze di Luca.

Rossella è una donna intelligente e capace di compiere un passaggio fondamentale, smettere di accusare Roberto, che manca in alcuni dei suoi doveri di padre, e impegnarsi nel proprio percorso psicologico. Nel corso del tempo emerge come la “familiarità” con i maltrattamenti abbia radici nella sua storia, Rossella ha vissuto la propria infanzia e adolescenza con un padre che tradiva la madre, una madre che lo accoglieva ogni volta, perché fiduciosa che le cose potessero cambiare. Una madre disposta ad accoglierlo a qualunque costo, pur di non restare sola e di non sentirsi “abbandonata”. Rossella ricorda la madre come una donna prevalentemente triste che ha spesso confidato alla figlia le proprie preoccupazioni e i sensi di colpa per quel marito che andava e veniva, senza restare mai.
A differenza di sua madre, Rossella chiede la separazione da Roberto dopo che viene a sapere dell’ennesimo tradimento. L’aspetto grottesco è che, per questa decisione, la madre la critica ancora oggi.
Rossella è una donna tenace e molto apprezzata nel suo lavoro. Ha molti interessi ed è curiosa, viaggia con suo figlio, visitano musei, fanno i compiti insieme (“Luca è pigro e poco responsabile”), dedita alla lettura e frequenta una scuola di ballo. Il suo percorso psicologico procede, è diminuita la sua paura di Roberto, gli tiene testa, e si sottrae ai suoi tentativi di seduzione e manipolazione.

Il figlio Luca ha problemi con la scuola e difficoltà con i coetanei, è un ragazzino chiuso e cresciuto prima del tempo. Luca non va volentieri a scuola, il suo rendimento è altalenante e dorme poco e male la notte. La psicologa di Doppia Difesa, con la quale Rossella sta proseguendo il proprio percorso piscologico, condivide l’opportunità di coinvolgere il padre. Viene proposto un incontro in cui sia presente anche l’ex marito di Rossella, Roberto, per chiedere a entrambi i genitori lo sforzo di domandarsi insieme come possano aiutare il figlio. Roberto accetta. Gli incontri sono stati cinque. Dal secondo incontro ha partecipato anche il figlio, Luca, che racconta il proprio rapporto con i due genitori e le proposte relazionali così lontane da generare disorientamento nel ragazzo.

Nel corso degli incontri Roberto e Rossella mostrano la capacità di mettere da parte il proprio conflitto per parlare con il figlio, come una coppia di genitori, per pensare insieme a come affrontare la situazione e un piccolo obiettivo viene raggiunto visto che Luca ha accolto il suggerimento di andare da solo da uno psicologo. Il percorso di Rossella con Doppia Difesa è ancora in corso.

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