*Nome di fantasia

Dallo scorso novembre, quando ho deciso di contattare Doppia Difesa per chiedere aiuto, sono stata subito accolta e ascoltata; poco dopo sono stata messa in contatto con la dottoressa Grazia Stocchino, la psicologa che tuttora mi segue.

I miei problemi sono iniziati quand’ero bambina e venivo bullizzata a scuola. Entrata nell’adolescenza, il primo amore si è trasformato quasi subito in un rapporto tossico, fatto di tira-e-molla: lui un giorno mi trattava con dolcezza e quello dopo scompariva, non mi rispondeva al telefono; quando io, disperata, andavo a cercarlo a casa sua, rimaneva a spiare dalla finestra, da dietro le tende, senza aprirmi. Non capivo. E più non capivo, più ci soffrivo. Finché non mi ha lasciata con un biglietto, chiedendomi di non farmi più vedere né sentire perché aveva un’altra ragazza.

Mandare giù questo rifiuto è stato molto duro per me, che avevo un enorme bisogno di affetto. A poco a poco però ne sono venuta fuori, anche grazie a un’amica che mi spingeva a uscire e a conoscere persone nuove. È stato così che ho incontrato quello che presto sarebbe diventato mio marito: un ragazzo (apparentemente) serio, lavoratore, con buoni principi. Non ero davvero felice, ma almeno non mi sentivo sola. Purtroppo, ho scoperto ben presto che lui aveva una relazione, oltretutto beveva ed era prepotente e violento. Ho passato circa otto anni di puro inferno.

Sono riuscita a ottenere il divorzio solo perché lui, dopo diverse relazioni, aveva trovato una donna con una bella casa e un buon lavoro. Sperava che lei prima o poi avrebbe accettato di sposarlo, assicurandogli tranquillità economica… Ecco che tipo di persona era. Nonostante avessimo divorziato, per qualche tempo mi ha pedinata, importunata, minacciata. Tanto che ho iniziato a soffrire d’ansia, mi sentivo costantemente sotto pressione. Sempre tramite la mia amica, che aveva organizzato una rimpatriata tra vecchi amici, dopo un po’ ho ritrovato il mio ex, il famoso ragazzo che mi aveva fatto soffrire tanto. E io, inspiegabilmente, sono caduta nello stesso, enorme sbaglio: sono tornata con lui. Avevo già due figli dal mio matrimonio, lui mi ha fatto credere di adorare i bambini e che mi avrebbe aiutato a crescerli, che sarebbe stato al mio fianco. Dopo ben quattro anni, ancora non eravamo nemmeno conviventi… Lui faceva avanti e indietro tra casa mia e casa sua. Io, accecata, non ho mai immaginato che qualcosa non quadrava. Lui intanto era cambiato, a volte era arrabbiato, a volte mi sembrava esagerasse con l’alcol… Ma ancora mi rifiutavo di vedere la realtà.

Poi, un lutto in famiglia lo ha praticamente costretto a venire a vivere con me. Mi sono illusa che fosse l’occasione per passare a un rapporto finalmente importante. Invece mi sono ritrovata per la seconda volta con un uomo alcolizzato, prepotente e violento per casa. 

Questa volta, però, ancora mentalmente provata dalla precedente esperienza, sono pian piano crollata. Gli anni sono trascorsi, io – come fossi un robot – cercavo di stare dietro a tutto, i figli, il lavoro, la casa… Finché lui, in un periodo in cui ero particolarmente stanca, non mi ha convinta a lasciare il lavoro. La depressione è entrata velocemente nella mia vita. I continui maltrattamenti – fisici, psicologici ed economici – mi hanno portata ad annullarmi, fino a perdere l’autostima e il rispetto per me stessa.

Dopo il Covid avevo davvero toccato il fondo. È stato allora che ho chiesto aiuto a Doppia Difesa, ed è stata la scelta migliore che potessi fare.

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