Pubblicato su Oggi n. 36 del 9 settembre 2021

Cara Michelle,
ho visto sui social che hai scalato una montagna con Serena Autieri: non sapevo che foste amiche. Davvero sei una di quelle pochissime donne che riesce a fare squadra con colleghe bionde, belle e talentuose quanto lei? Qual è il tuo segreto?  
Giulia

Cara Giulia, forse la mia risposta ti deluderà, ma non c’è nessun segreto!
Serena Autieri è un’amica carissima con cui ho un legame profondo, basato non solo sulla condivisione di valori importanti come la famiglia, l’amicizia, il rispetto e la fiducia, ma anche sul senso dell’umorismo, sulla voglia di divertirsi, sulla capacità di sdrammatizzare e di vedere il lato comico (o, semplicemente, positivo) in tutto quello che ci capita. Ma, al di là di questo, io ho sempre cercato amicizia e condivisione nelle donne, fin da quando ero bambina. Sarà perché ho solo un amatissimo fratello e mi sarebbe piaciuto molto avere anche una sorella, o forse perché ho un ottimo rapporto con mia madre, ma nelle altre ho sempre visto potenziali amiche e alleate, non le ho mai sentite come rivali. Prima ancora di capirlo razionalmente, sentivo che insieme siamo più forti e poi ho sperimentato che nei momenti di incertezza, difficoltà o paura il sostegno delle amiche è fondamentale. Purtroppo, questo sentimento non è abbastanza diffuso e non a caso spesso si sente dire che le donne sono le peggiori nemiche di se stesse: forse questo è un tantino esagerato, ma senza dubbio le donne – che fanno tanta fatica per affermarsi – a volte si lasciano trasportare dalla gelosia, o anche solo dalla sfiducia, e dimenticano di essere solidali. È un peccato, perché mettendo in comune risorse e talenti, proteggendosi e aiutandosi, le donne potrebbero fare grandissime cose! La mia sensazione, comunque, è che sempre più stiamo acquisendo la capacità di fare squadra: questo è molto importante, perché superare insieme gli ostacoli ci rende non solo più forti ma anche più unite, è un circolo virtuoso che si autoalimenta. Per esempio, quando Serena e io siamo arrivate in vetta al Piz Boè ho provato un’emozione fortissima: da una parte mi sentivo minuscola davanti alla magnificenza delle Dolomiti, ma dall’altra ero fiera di avercela fatta, e sapevo che era stato proprio grazie all’incoraggiamento di Serena se avevo vinto la paura di salire, la sua fiducia mi ha aiutato a credere che ce l’avrei fatta. Meditate, ragazze, meditate…

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