L’8 marzo 2024 l’Istat ha pubblicato un report dal titolo “Donne imprenditrici, più giovani e più istruite” in cui si delineano i profili degli imprenditori attraverso un approccio di genere. Dall’analisi sono state escluse le grandi imprese (con 250 addetti e oltre) e le imprese appartenenti a gruppi di impresa. I dati fanno riferimento al 2021.

Il report evidenzia che gli imprenditori che operano in Italia nel 2021 sono oltre 4 milioni e 800mila. Di questi, circa 1milione 460mila sono donne (30%). Rispetto al 2015 si osserva una leggera crescita della presenza femminile, circa 65mila unità (+0,9 punti percentuali). Le imprenditrici hanno un’età media più bassa (49 anni) dei loro colleghi uomini (52 anni), grazie a una più cospicua componente under 35. La maggiore presenza di giovani tra le imprenditrici contribuisce ad attenuare, ma non cancella, il forte squilibrio di genere. 

L’analisi per comparto economico evidenzia che la stragrande maggioranza delle imprenditrici opera nei Servizi (90,7% a fronte del 74,9% degli uomini). Molto contenuta la quota di imprenditrici nel comparto industriale (6,4%) e marginale in quello delle Costruzioni (2,9%), che si conferma dunque a forte caratterizzazione maschile. Tuttavia, anche nei settori dove la propensione a svolgere attività imprenditoriale è più elevata tra le donne, i divari di genere restano decisamente elevati: le donne rappresentano infatti poco più di un terzo (34,2%) degli imprenditori operanti nei Servizi.

Guardando alle diverse forme societarie, le imprenditrici operano soprattutto come titolari di imprese individuali e come libere professioniste. Le donne arrivano però a rappresentare più di un terzo solo tra i liberi professionisti (37,4%) e gli imprenditori di cooperativa (34%). Ancora più contenuta la loro presenza nelle altre forme societarie, fino a raggiungere il valore più basso nelle società di capitale (26%).

Il profilo per titolo di studio evidenzia che, in linea con quanto accade nella popolazione generale, anche nell’imprenditoria le donne hanno spesso un titolo di studio più elevato degli uomini. Ha conseguito un titolo di studio terziario il 34,5% delle imprenditrici, a fronte del 23,4% degli uomini. La percentuale più alta di imprenditrici con elevato titolo di studio si ritrova tra i liberi professionisti (76,4%, a fronte del 68,2% dei colleghi). Tuttavia, il gap di genere è più elevato, superando i 20 punti percentuali, per i lavoratori autonomi, tra i quali ha conseguito un titolo di studio terziario il 43,5% delle donne, a fronte del 23,4% degli uomini. Le imprenditrici hanno un titolo di studio più elevato in tutte le classi di età e in tutti i settori di attività economica. Guardando ai comparti, il divario di genere a favore delle donne è particolarmente evidente (la differenza in punti percentuali supera le due cifre) nei settori Istruzione (49% di laureate contro il 37,1% tra gli uomini) e nel settore Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (37,8% contro 27,2%).

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