Pubblicato su Oggi n.3 del 24 gennaio 2019.

Cara Michelle,
mi ha colpito positivamente la protesta delle donne indiane che hanno formato una catena di 620 chilometri per manifestare contro il divieto di entrare nei templi durante l’età fertile, esprimendo appoggio alla decisione della Corte Suprema che lo ha abolito. Di solito, le notizie che arrivano da quella parte di mondo ci parlano solo di soprusi e donne sottomesse. Ribellarsi e provare a cambiare le cose dunque si può…
Maria Luisa

Cara Maria Luisa, la notizia arrivata dal Kerala (Sud dell’India) ha colpito molto anche me, suscitando tanti sentimenti diversi. Innanzitutto, soddisfazione e fierezza per la sentenza della Corte Suprema che lo scorso 18 settembre aveva definito illegale il divieto d’ingresso al tempio di Sabarimala – uno dei più importanti per la religione induista – per le donne di età compresa tra i dieci e i cinquant’anni. Poi, sconcerto per la rabbia con cui gli induisti più intransigenti hanno accolto questa storica decisione. Poi ancora, tenerezza e orgoglio per le due donne, Kanaka Durga e Bindu Ammini, che sono entrate nel tempio poco prima dell’alba, scortate dalla polizia: quello che chiedevano – sfidando gli ultraconservatori, che dal giorno della sentenza hanno impedito con la violenza alle donne di entrare nel tempio, rendendo necessario l’intervento della polizia – era semplicemente di raccogliersi in preghiera.
Ma la cosa più bella è che, per esprimere sostegno alla decisione della corte, il primo gennaio decine di migliaia di manifestanti hanno formato una lunghissima catena umana, subito ribattezzata “il muro delle donne”. L’iniziativa è stata appoggiata dal governo locale, ma pare che un gruppo di fanatici abbia aggredito alcune attiviste. Mi ha commosso la dichiarazione rilasciata da una di loro, Kavita Das, ai microfoni della Bbc: “Questo è un modo per dimostrare la potenza delle donne e quanto possano aiutarsi l’una con l’altra. Credo che nessuna tradizione e nessun altro tipo di arretratezza riesca a fermare le donne. Chi vuole pregare deve avere il diritto di farlo”.
È proprio vero che quando le donne trovano il coraggio di ribellarsi e di far sentire tutte insieme la loro voce possono ottenere risultati straordinari, addirittura inimmaginabili. Dunque, sì, certo che si può ribellarsi e provare a cambiare le cose! Lo dimostrano questa storia e quelle di tante donne che in ogni parte del mondo lottano perché siano riconosciuti i loro diritti e la loro dignità. Ecco perché è così importante parlare delle battaglie delle donne, e parlare ai bambini di uguaglianza anche quando sono piccoli. Non è mai troppo presto per cominciare!
Infine, pare che il tempio di Sabarimala – dopo la chiusura imposta dal sacerdote per il rituale di purificazione reso necessario dall’ingresso delle due donne – sia stato riaperto dopo appena un’ora. E sull’immagine meravigliosa delle porte del tempio che si riaprono alle donne auguro buon anno a tutti voi!

Michelle Hunziker

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