In occasione della Giornata internazionale dei diritti della donna, il Servizio analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale, del Dipartimento della pubblica Sicurezza, ha reso noti i dati dei reati riconducibili alla violenza di genere nei confronti delle donne commessi in Italia. L’elaborato mette in luce i cosiddetti reati spia e gli omicidi volontari avvenuti tra il 2018 e il 2021.
Per quanto riguarda i reati spia – quei delitti, cioè, ritenuti “indicatori prognostici”, in quanto potenziali e verosimili espressioni di violenza diretta contro una donna in quanto tale –, emerge un tendenziale incremento nel periodo 2018-2021, mentre l’incidenza delle donne sul totale delle vittime si mantiene pressoché costante (75 per cento circa per gli atti persecutori e 81-83 per cento per i maltrattamenti contro familiari e conviventi); i valori oscillano invece tra il 91 e il 93 per cento per le violenze sessuali.

Guardando poi agli omicidi volontari commessi nel 2021 in ambito familiare/affettivo, la percentuale delle vittime donne si attesta sul 70 per cento dei casi (103 su 147). Inoltre, si rileva come tra le persone uccise dal partner o da un ex partner la percentuale di donne raggiunga il 91 per cento (70 su 77), mentre solo nel 9 per cento dei casi le vittime sono uomini.
Considerando invece le sole donne uccise in ambito familiare/affettivo, le vittime di partner o ex partner rappresentano il 68 per cento dei casi (70 su 103).

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