Nel gennaio 2024 il Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione centrale della polizia criminale, Servizio Analisi Criminale, ha pubblicato, il documento di analisi sui reati legati alla cosiddetta violenza di genere, nonché agli omicidi volontari con vittime donne del quadriennio 2020-2023.

I cosiddetti “reati spia” o “reati sentinella” – ovvero, delitti ritenuti possibili indicatori di una violenza di genere, in quanto verosimile espressione di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica diretta contro una persona in quanto donna – sono gli atti persecutori (art. 612-bis c.p.), i maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 c.p.) e le violenze sessuali (art. 609-bis, 609-ter e 609-octies c.p.).

Nel documento si legge che questi reati hanno fatto registrare un trend in progressivo e costante incremento fino al 2022, con l’eccezione di un lieve decremento degli atti persecutori. Nel 2023 si rileva invece per tutte le fattispecie un generale decremento del numero dei reati. In particolare, rispetto al 2022 emerge una flessione degli atti persecutori (-10%), dei maltrattamenti contro familiari e conviventi (-9%), delle violenze sessuali (-11%). Si precisa che si tratta di un trend da verificare nel prosieguo dell’anno, in quanto i dati sono non consolidati e suscettibili di variazione in incremento, anche tenuto conto del fatto che il 2023 è finito da poco.

Per quanto riguarda le vittime di queste fattispecie di reato, monitorate nel periodo 2020-2023, l’incidenza di quelle di genere femminile risulta pressoché costante, attestandosi fra il 73 e il 75 per cento per gli atti persecutori; tra l’81 e l’82 per cento per i maltrattamenti contro familiari e conviventi; e tra il 91 e il 93 per cento per le violenze sessuali. 

Vengono poi analizzati, per lo stesso periodo, i reati introdotti dal cosiddetto Codice Rosso (legge 19 luglio 2019, n. 69): il numero dei reati commessi nel 2023 è diminuito, rispetto al 2022 in modo sensibile  (-19 per cento) per la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (art. 583-quinquies c.p. – le cui vittime sono in prevalenza di genere maschile) e lievemente (-4 per cento) per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (art. 387-bis c.p.). 

Si registra invece un incremento significativo (86 per cento) per la costrizione o induzione al matrimonio (art. 558-bis c.p.), e più lieve (4 per cento) per la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art. 612-ter c.p.).

Anche per questi delitti si evidenzia una prevalenza delle vittime di genere femminile (in particolare per la costrizione o induzione al matrimonio).

Infine, dall’analisi sugli omicidi con vittime di genere femminile commessi nel periodo 2019-2023 risulta che i dati sono sostanzialmente stabili nel valore complessivo, mentre si nota un lieve ma costante incremento delle vittime di genere femminile fino al 2022; il trend si inverte nel 2023.

Scarica il documento

CONDIVIDI: