
Alla presenza di un centinaio di studenti del Polo Tecnologico di Lamezia Terme si è svolto all’interno dell’istituto un convegno sul tema della violenza di genere e sul cosiddetto Codice Rosso. L’iniziativa, promossa dall’associazione culturale Samarcanda, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Lamezia Terme. Il vicepresidente dell’associazione, professoressa Michela Cimmino, ha moderato il dibattito e tenuto viva l’attenzione della platea con interventi di grande impatto emotivo.
Dopo i saluti del presidente di Samarcanda, dottoressa Manuelita Iacopetta, la preside del Polo Tecnologico, dottoressa Patrizia Costanzo, ha ricordato una giovane donna lametina, Adele Bruno, uccisa a ventisette anni dall’ex compagno. Il prefetto Francesco Alecci, commissario straordinario del Comune di Lamezia Terme, ha invece sottolineato – tra l’altro – l’importante ruolo di scuola e famiglia nel contrasto alla violenza di genere.
La dottoressa Anna Fazzari, psicoterapeuta e presidente della Onlus Cles (Centro lametino di educazione sociale) è intervenuta sulla necessità di sostenere le vittime che hanno avuto il coraggio di denunciare; il vicecommissario della polizia di stato, dottoressa Maria Gaetana Ventriglia, ha invece presentato il protocollo Eva, l’insieme di pratiche per mettere in sicurezza minori e soggetti deboli durante le operazioni di polizia in seguito alla segnalazione di episodi di violenza all’interno delle mura domestiche.
In rappresentanza della Fondazione Doppia Difesa, l’avvocato Marina Rotoli ha illustrato le molteplici attività della Onlus e spiegato al giovane pubblico i punti salienti del D.D.L. “Codice Rosso”, approvato il 3 aprile 2019 dalla Camera dei Deputati, ribadendo l’importanza di non sottovalutare i primi segnali di violenza e ricordando che, se la violenza fisica e sessuale lascia segni sul corpo, quella psicologica ed economica li lascia sull’anima.
Molti altri sono stati gli interventi interessanti, a opera di enti e soggetti locali che hanno manifestato la volontà di operare in sinergia per portare un aiuto concreto alle vittime di violenza sul territorio lametino.
Emozionante è stata infine la lettura, con accompagnamento musicale, fatta da tre studentesse di alcune pagine del libro “Ferite a morte” di Serena Dandini.
Grazie Samarcanda.