Pubblicato su Oggi n. 25 del 25 giugno 2020.

In questi tre mesi in cui l’Italia si è fermata, per tanti di noi la casa ha rappresentato la salvezza.
Per molte donne, al netto delle enormi fatiche dovute alla coabitazione continua e alla necessità di riorganizzare la propria vita senza aiuti esterni, con un carico di lavoro più pesante del solito (e magari con scarsa collaborazione da mariti/compagni e figli), la casa era comunque lo spazio in cui si sentivano al sicuro.

Purtroppo, per molte altre la casa si è trasformata in una trappola.

Provate a immaginare a cosa hanno subìto in questi tre mesi le donne chiuse in casa con un marito o un compagno violento, in un clima di tensione costante – aggravata dalle preoccupazioni legate alla salute e al denaro –, senza mai la possibilità di sottrarsi a una prossimità fisica ininterrotta, logorante, pericolosissima, con poche o nessuna possibilità di chiedere aiuto, o anche solo di sfogarsi. O di mostrare un livido. Magari cercando anche di proteggere i propri figli.

Provate a immaginare, di contro, il senso di onnipotenza che devono aver provato i loro carnefici, in questa situazione “sospesa” in cui tutto, più che mai, sembrava loro lecito, perché rimaneva forzatamente circoscritto alle quattro mura di casa.
Ci hanno scritto in tante, affidando a una mail la loro richiesta di aiuto perché persino usare il telefono era per loro troppo rischioso. E in questa situazione tragica Doppia Difesa ha fatto il possibile per aiutare ognuna di loro, nel rispetto delle norme imposte dall’emergenza sanitaria. Abbiamo offerto assistenza e consulenza concordando appuntamenti via Skype e via telefono, ma soprattutto ci siamo impegnati per non far sentire sole queste donne spaventate e afflitte: le abbiamo sostenute, incoraggiate, consigliate, perché non si perdessero d’animo, ricordando loro che avevano comunque la possibilità di denunciare. Non ci siamo mai fermati. Dagli inizi di marzo agli inizi di maggio abbiamo sostenuto oltre 150 donne in modalità di lavoro agile, con oltre 300 attività svolte di primo aiuto, sostegno legale e psicologico.

Se avete fiducia in Doppia Difesa, se credete nel nostro impegno, unitevi a noi nella battaglia contro la violenza sulle donne: con una donazione ci aiuterete a garantire sostegno legale e psicologico gratuito alle vittime di violenza. Ci aiuterete anche a portare avanti le nostre attività di sensibilizzazione e informazione sul tema della violenza di genere, soprattutto tra i più giovani. Dal 2007, infatti, Doppia Difesa si batte non solo per assicurare un futuro diverso alle donne vittime di violenza che trovano il coraggio di rompere il silenzio e di chiedere aiuto, ma anche per costruire una società diversa, fondata sul rispetto, la fiducia e la solidarietà.

Vi ricordiamo inoltre la possibilità di donare a Doppia Difesa il vostro 5×1000: basta firmare e indicare il codice fiscale della Fondazione Doppia Difesa Onlus (97460840156) nel riquadro dei modelli di dichiarazione riferito al sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale. Un piccolo gesto che per noi ha un valore grandissimo.

Grazie di cuore
Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno

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