Il 24 novembre l’Istat ha pubblicato un rapporto riferito alle vittime di omicidio dell’anno 2021.
Le vittime uccise in una relazione di coppia o in famiglia sono 139: 39 uomini e 100 donne. Il 58,8% delle donne è vittima di un partner o ex partner.

Nel Rapporto si parla – tra l’altro – del movente degli omicidi:
“[…] I moventi rimangono indeterminati per il 16,8% delle vittime maschili e solo per il 3,4% di quelle femminili. Analogamente anche la probabilità di scoprire l’autore dell’omicidio è più alta nel caso di una vittima donna, proprio per la particolarità di questi delitti – che si verificano per lo più in ambito familiare e di coppia – e con conseguente restrizione del campo delle indagini a una cerchia ben delimitata. Tra i moventi degli omicidi, il primo posto è occupato da ‘lite, futili motivi, rancori personali’ (45,9%), valore rilevante per le vittime di entrambi i sessi (47,3% per gli uomini e 43,7% per le donne). Al secondo posto figurano i ‘motivi passionali’ (11,6% degli omicidi), con una netta distinzione per sesso (20,2% per le donne e solo 6,0% per gli uomini). […]
Il mezzo più utilizzato per l’omicidio è l’arma da taglio (che inevitabilmente è presente nelle case e quindi a portata di chiunque) con cui sono stati compiuti 119 dei 303 omicidi del 2021 (39,3% del totale), utilizzata in proporzione maggiore contro le donne (43,7% rispetto a 36,4% delle vittime uomini) […]”.

E ancora:
«Per tutti gli omicidi di donne avvenuti nel 2021 è stato individuato il responsabile. Nel 58,8% dei casi l’omicidio si è verificato nell’ambito della relazione di coppia, dato stabile nel tempo: il 45,4% delle donne (54 in valore assoluto) è vittima del partner, il 13,4% (16) di un ex partner. Fra i partner assassini nel 77,8% dei casi si tratta del marito, mentre tra gli ex prevalgono ex conviventi ed ex fidanzati. Il 25,2% delle donne è invece vittima di un altro parente, il 5% di un conoscente e il 10,9% di uno sconosciuto».

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