
Pubblicato su Oggi n.5 del 7 febbraio 2019.
Cara Michelle, ho letto che in un’intervista al “Guardian” l’attrice Keira Knightley si è mostrata molto critica nei confronti di Kate Middleton, per il suo voler apparire sempre perfetta, persino sette ore dopo il parto… Secondo Keira, Kate darebbe un’idea sbagliata e in qualche modo diseducativa di cos’è veramente una donna, e anche di quanto sia davvero traumatico il parto, rendendo un pessimo servizio a tutte noi. Tu cosa ne pensi?
Giulia
Cara Giulia, gravidanza e parto sono esperienze cruciali nella vita di ogni donna e ciascuna di noi le vive a modo suo. Penso che ognuna debba essere libera di “interpretarle” come meglio crede e come meglio può; e poi c’è chi, come la duchessa di Cambridge, rivestendo un ruolo pubblico deve anche rispettare determinati canoni. Detto questo, forse può esserci del vero nelle affermazioni di Keira Knightley, ma l’attrice trascura a mio parere due questioni fondamentali.
La prima è che Kate non poteva lasciare la clinica dove ha partorito come avrebbe fatto una donna qualsiasi, perché gli sguardi di milioni di persone (e non solo dei sudditi del Regno Unito) erano puntati su di lei, sulle sue eventuali occhiaie, sulla sua messa in piega, sul vestito che aveva scelto di indossare per mostrarsi ai fotografi con il nuovo nato tra le braccia. Quanto scommettiamo che, se non fosse stata più che in ordine, di sicuro qualcuno le avrebbe rimproverato una sciatteria e una trascuratezza imperdonabili nella moglie del futuro re d’Inghilterra? Nella vita di certi personaggi, niente è troppo insignificante, o al contrario troppo importante, o troppo privato: tutto viene osservato, commentato e giudicato. Credo insomma che affrontare i flash e le telecamere al meglio delle proprie possibilità sia per Kate un dovere, e anche una forma di protezione, prima ancora che un diritto.
La seconda questione è che, invece di limitarsi a considerare l’uscita dalla clinica, bisognerebbe guardare anche le centinaia di foto e filmati in cui Kate si dimostra una mamma tenera e affettuosa, apparentemente non molto diversa da qualunque altra: non solo quando è in jeans e maglietta a righe, con i capelli sciolti e le scarpe basse, ma persino quando – nelle occasioni formali – sfoggia tacchi alti e cappellino.
In definitiva, però, quello che mi chiedo è: perché aspettarsi la “normalità” da una donna nella cui vita c’è poco o niente di “normale”? Kate può sembrare una donna abbastanza simile a noi perché internet, la televisione e i social network hanno incredibilmente ridotto le distanze (spesso alterando la prospettiva), ma non dovremmo dimenticare che in un futuro più o meno prossimo siederà su un trono, un trono che ha alle spalle circa mille anni di storia; e se la Royal Family continua ad affascinare tanti di noi è anche perché i suoi membri sembrano un po’ i personaggi di una favola o di un romanzo. Forse non bisognerebbe pretendere che siano loro a incarnare un ideale di “normalità”.
Michelle Hunziker