Pubblicato su Oggi n.15 del 18 aprile 2019.

È stata stilata e divulgata una lista di cinquanta professioniste donne – non, quindi, i “soliti” uomini – tra le più autorevoli nel campo della tecnologia in Italia.

La lista è l’esito di una selezione eseguita su oltre 200 candidate che hanno partecipato alla prima edizione italiana di Inspiring Fifty, un’iniziativa europea ideata da altre due donne, Janneke Niessen e Joëlle Frijters, volta a selezionare le personalità femminili più influenti nel mondo tecnologico.

Lo scopo era innanzitutto far sapere che tante professioniste qualificate sono riuscite ad affermarsi in un contesto lavorativo comunemente caratterizzato dal dominio maschile, sfatando il pregiudizio in base al quale le donne sarebbero “poco adatte” e “non portate” per le materie scientifiche; in secondo luogo, fare in modo che queste donne – purtroppo, ancora poco conosciute – diventino un modello di riferimento e una preziosa fonte di ispirazione per le più giovani. Secondo dati raccolti da Microsoft, nel corso di uno studio europeo commissionato a KRC Research sul rapporto tra giovani donne e materie scientifiche, alla base di questa iniziativa c’è soprattutto la constatazione che ben il 73 per cento delle studentesse italiane sente la necessità di un incoraggiamento ad avviare una carriera in ambito scientifico da parte di professioniste che hanno già intrapreso questo tipo di percorso; inoltre, l’esempio di una donna che si è imposta nelle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) è stato decisivo per il 45 per cento delle studentesse che si dicono interessate a questi ambiti di studio.

Le candidature per essere riconosciute come “modelli” nel settore dell’innovazione e della tecnologia sono state raccolte  fino allo scorso 30 settembre; poi, una giuria ha scelto quelle da inserire nella lista delle 50 role model del nostro Paese. Si tratta di donne che nel corso dell’anno si sono distinte nelle specializzazioni e nei contesti più diversi, dall’informatica ai digital media, all’e-commerce, all’aerospazio: imprenditrici, manager, docenti universitarie, ricercatrici, esponenti delle istituzioni ecc. L’elenco è eterogeneo: ci sono giovanissime come Valeria Cagnina, imprenditrice diciassettenne che si occupa di robotica, e altre meno giovani; alcune professioniste sconosciute al grande pubblico e altre già note: tra loro, Roberta Cocco (venticinque anni in Microsoft prima di diventare assessore alla Trasformazione Digitale e Servizi Civici del Comune di Milano), che ha saputo coniugare una brillante carriera in un settore tradizionalmente ritenuto maschile (come lei stessa ha affermato, “le competenze non hanno genere”) col ruolo di moglie e madre di tre figli. La Cocco ha sottolineato come le moderne tecnologie siano “amiche” delle donne – permettono infatti una flessibilità fino a relativamente pochi anni fa impensabile: oggi si può tranquillamente lavorare non solo da casa ma, con gli strumenti adeguati e un po’ di duttilità, addirittura in palestra o in piscina mentre i figli fanno sport!

Un modello da seguire è un incentivo per migliorarsi, ma anche una ragione per essere ottimiste e credere che, se altre ci sono riuscite, anche noi siamo in grado di raggiungere determinati obiettivi o conciliare lavoro e famiglia. Competenza, passione e fiducia in se stesse possono portarci lontano, soprattutto se sostenute dalla tenacia e dalla capacità di organizzarsi.

Giulia Bongiorno

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