Pubblicato su Oggi n.36 del 12 settembre 2019.

 

Cara Michelle,
ho letto che a Londra hanno lanciato i primi manichini “oversize”. So che ci sono stati dei detrattori dell’iniziativa: c’è chi dice che in questo modo si diffondono modelli non salutari, inni all’obesità. Io invece la trovo un’iniziativa utile, che spero s’imponga. Abituati a vedere solo quei manichini-grissino, non facciamo che convincerci che i corpi diversi siano “sbagliati”… Tu cosa ne pensi?
Corradina

Cara Corradina, quella che hai colto è una tendenza che si sta facendo sempre più strada nel mercato. Casualmente mi è capitato, scorrendo le immagini di alcuni e-shop, di vedere abiti e costumi da bagno indosso a modelle dalle curve generose (ragazze floride, anche se non esattamente “oversize”) e poi – proprio pochi giorni dopo – di leggere articoli riguardanti i nuovi manichini dei negozi Nike e quelli di Fenty (il marchio fashion di lusso di Rihanna).

Questi manichini hanno ricevuto un’accoglienza molto diversa: dei primi si è detto (anche) che stanno vendendo una bugia alle donne e promuovendo l’obesità, mostrando capi tecnici destinati a donne che – appunto per le loro misure – non sarebbero purtroppo nemmeno in grado di correre; i manichini Nike starebbero insomma legittimando il risultato di uno stile di vita poco sano, facendo sentire le donne in forte sovrappeso “autorizzate” a tentare di fare un’attività fisica dannosa per loro, o a rimanere come sono invece di sforzarsi di dimagrire per proteggere la loro salute. L’iniziativa di Rihanna è stata invece commentata molto positivamente dalla stampa e sui social: il messaggio che la cantante voleva comunicare attraverso manichini con pancia, seno e fianchi generosi e la scelta di produrre i capi fino alla taglia 50 ha entusiasmato le clienti.

Premesso che non ho visto dal vivo nessuno di questi manichini e che è difficile farsi un’idea attraverso le fotografie, credo che a favore di Rihanna abbiano giocato essenzialmente due fattori: il primo è che i suoi manichini indossano abiti, e non abbigliamento tecnico; il secondo – a mio parere ben più importante – è il fatto che l’inclusività è sempre stata uno dei suoi princìpi ispiratori nella sua attività di imprenditrice: per esempio, nella campagna pubblicitaria della sua prima collezione Fenty aveva deciso di non fare ritoccare le cicatrici sul viso della modella Aweng Mayen Chuol. I fan hanno molto apprezzato e adesso, in quei manichini probabilmente vedono non tanto o non solo una strategia di marketing quanto la conferma di un modo rispettoso di considerare il corpo femminile.

In linea di principio, non posso che essere favorevole a una moda che possa essere indossata dal maggior numero possibile di donne, ma soprattutto penso che nessun manichino – di qualunque forma – possa rappresentare un modello che ci condizione: oltre il manichino ci siamo noi, con la nostra intelligenza e la nostra sensibilità che ci aiutano a capire che cosa è giusto e sano per noi e per il nostro corpo.

Michelle Hunziker

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