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Pubblicato su Oggi n. 20 del 21 maggio 2020.
Cara Michelle,
la regina Elisabetta ha compiuto 94 anni. Parliamo della monarchia inglese, lo so; eppure io sento come se fosse un po’ anche la mia regina. Nessuno può sapere cosa pensi davvero. Ma tiene duro in un modo davvero ammirevole, con una compostezza che non posso che ammirare. So che ha fatto anche molti gesti simbolicamente importanti per la parità di genere, in tutti questi anni di regno. Ma se c’è una caratteristica che hanno molte donne, e che lei esprime al top, mi sembra sia questo suo essere una roccia: in qualche strano modo, la sua presenza in questo frangente mi fa sentire un po’ più confortata… Cosa ne pensi?
Marilena
Cara Marilena, la regina Elisabetta per tanti di noi c’è sempre stata (siede sul trono dal 1952) e fin da giovanissima ha dimostrato autorevolezza, carisma e carattere: appena quattordicenne, dai microfoni della Bbc si rivolgeva con parole di amicizia e solidarietà a tutti i bambini del Regno Unito costretti a lasciare le loro case per scappare dai pericoli della Seconda guerra mondiale; e cinque anni dopo si arruolava nel Servizio Ausiliare Territoriale per prestare servizio come autista e come meccanico, dimostrando alla sua famiglia e alla nazione intera di che pasta era fatta.
Qualche settimana fa ha tenuto un discorso legato all’emergenza sanitaria del coronavirus – lucido ma rassicurante, pacato ma denso di emozione, capace di ispirare fiducia attraverso l’evocazione delle doti che hanno permesso al popolo britannico di superare momenti difficilissimi: dignità, orgoglio, spirito di sacrificio (e buon umore). E anche se il Regno Unito è uscito dall’Europa, ancora una volta la sua regina ha dato conforto e speranza a uomini e donne di ogni nazionalità, un vero leader mondiale che ha saputo attraversare gli eventi e durare nel tempo, sempre fedele a se stessa e dunque intramontabile.
Oggi siamo smarriti e spaventati, eppure Elisabetta è sempre lì, composta ed elegante, a rassicurarci con la sua sola presenza e la sua espressione indecifrabile. E se figli, nuore e nipoti non sempre hanno tenuto alto il nome della famiglia, lei ha sempre compiuto il suo dovere senza cedimenti.
Nel 2013 si è battuta per garantire la successione al trono femminile anche in presenza di un fratello minore (“Riconosciamo che la parità di genere e il potere delle donne sono componenti essenziali dello sviluppo umano e basilari diritti umani”) e nello stesso anno, in qualità di capo del Commonwealth, ha firmato uno storico documento a sostegno della parità di diritti e contro la discriminazione di genere. Allo stesso tempo, nel 2012 aveva spiazzato tutti divertendosi a impersonare se stessa in un finto spezzone di un film di James Bond che apriva la cerimonia di inaugurazione dei Giochi olimpici di Londra e che le ha valso un bafta ad honorem (premio assegnato dalla British Academy of Film and Television Arts) come “la Bond girl più memorabile della storia del cinema”.
Non è facile identificarsi in una superdonna come lei, ma di sicuro rappresenta un esempio formidabile al quale ispirarsi.
Michelle Hunziker