
Il revenge porn, e più in generale il fenomeno della pornografia non consensuale, consiste nella diffusione di immagini pornografiche o sessualmente esplicite a scopo vendicativo (ad esempio, per “punire” l’ex partner che ha deciso di porre fine a una relazione) o per denigrare pubblicamente, bullizzare e molestare la persona cui si riferiscono.
In seguito alle modifiche normative introdotte al Codice Privacy dal D.L. 08.10.2021 n. 139, convertito con L. 03.12.2021, n. 205, spetta al Garante Privacy – secondo quanto comunicato dalla stessa Autorità – ricevere segnalazioni da parte di chiunque, compresi i minori con più di quattordici anni, abbia fondato motivo di ritenere che registrazioni audio e video o foto a contenuto sessualmente esplicito che lo riguardano possano essere pubblicate sulle piattaforme digitali senza il suo consenso. Ricevuta la segnalazione, il Garante si attiverà tempestivamente per disporre il blocco preventivo nei confronti delle piattaforme indicate dal segnalante.
Sono così partiti i primi cinque provvedimenti adottati dal Garante Privacy a tutela di potenziali vittime di revenge porn. L’Autorità ha ingiunto in via d’urgenza a Facebook, Instagram e Google di adottare immediatamente tutte le misure necessarie a impedire la diffusione sulle relative piattaforme del materiale (video, foto) segnalato all’Ufficio del Garante da alcune persone che ne temevano la diffusione online.
Già nel marzo del 2021 l’Autorità aveva pubblicato un vademecum contenente informazioni utili e suggerimenti sul tema del revenge porn, attivando una collaborazione con Facebook per aiutare le potenziali vittime.
Per ogni ulteriore informazione e per aggiornamenti, si invita a consultare la pagina informativa del sito del Garante per la protezione dei dati personali.
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Provvedimento del 26 maggio 2022 [9775932]
Provvedimento del 26 maggio 2022 [9775948]
Provvedimento del 28.04.2022 [9775414]
Provvedimento del 28.04.2022 [9775327]
Provvedimento del 28.04.2022 [9775401]