Pubblicato su Oggi n.13 del 4 aprile 2019.

Cara Michelle,

Enrica Bonaccorti ha raccontato che in gioventù il grande poeta Ungaretti le accarezzò le gambe. Rimase scossa, ma certo non pensò che fosse una molestia, non era nella mentalità dell’epoca. Ecco, magari siamo ancora arretrati su tante cose, ma dei passi avanti sono stati fatti in termini di mentalità: non credi anche tu?

Karin

Cara Karin, ho letto anch’io questa notizia e secondo me bisogna innanzitutto fare una netta distinzione tra chi subisce una molestia come costrizione per fare carriera e chi riceve un “gesto di attenzione” che può essere più o meno gradito e che, nello specifico, a me sembra abbia lasciato Enrica Bonaccorti più perplessa che scandalizzata o scossa (se ho correttamente interpretato la sua dichiarazione che circola online). Parliamo peraltro di una ragazza che, benché molto giovane, possedeva degli strumenti culturali (conobbe Ungaretti nel periodo in cui militava in un piccolo gruppo anarchico), anche se senza dubbio – proprio perché possedeva certi strumenti! – avrebbe potuto trovarsi un uno stato di particolare soggezione: l’uomo che aveva davanti non era soltanto anziano, ma era anche di uno dei più grandi poeti italiani del Novecento. Lei stessa, spiritosamente, ha commentato che per lei era come pensare a Leopardi che le dava un pizzicotto sul sedere.

Lasciando dunque da parte il caso specifico, del quale non so abbastanza per fare un vero e proprio commento, mi preme ricordare che quando si parla di violenza verso le donne si deve considerare non solo la violenza sessuale ma anche quella psicologica. Il MeToo ha evidenziato come spesso – nel mondo del lavoro – una donna si trovi in uno stato di soggezione verso un uomo e come possa dunque essere costretta a subire un vero e proprio ricatto: o accetta la molestia (più o meno grave) o non avrà il lavoro. La sua, insomma, non è una scelta (come affermano i detrattori del MeToo). Senza dubbio è diverso il caso di chi strumentalizza l’uomo per scavalcare le altre donne. Il MeToo ha suscitato grande scalpore e ha avuto un’enorme risonanza mediatica: ma se negli Stati Uniti le reazioni sono state compatte, in Europa l’opinione pubblica si è spaccata – molti hanno affermato che la donna è sempre libera, anche di accettare le molestie, e fatto del sarcasmo su certe “confessioni tardive”. Ma al di là di ogni considerazione e delle riserve più o meno fondate sollevate dal MeToo, questo movimento ha avuto il merito di portare l’attenzione su un fenomeno del quale nessuno aveva mai osato parlare apertamente, infondendo nelle donne – soprattutto le più giovani – una consapevolezza diversa.

Michelle Hunziker

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